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Finanziaria: In Aula 700 emendamenti

Il governo accelera il chiarimento sull'Irap

Vantaggi ma non per tutti

Finanziaria, via libera in commissione.

Affitti e Irap rinviati all'aula

Sono circa 550 gli emendamenti presentati alla Finanziaria per il 2010, che sarà in Aula al Senato a partire da mercoledì 4 novembre. Sono 170, invece, le proposte di modifica

Il senatore del Pd Barbolini:

"La maggioranza ha votato contro i nostri emendamenti"

Ripartiti i fondi del 2007: 355 milioni di euro, di cui 234 al volontariato e 120 alla ricerca

Finanziaria, a rischio il 5 per mille

"Affossato da Pdl e Lega"

19 milioni di contribuenti lo avevano devoluto con l'ultima denuncia dei redditi

2009-10-29

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2009-10-29

Il senatore del Pd Barbolini: "La maggioranza ha votato contro i nostri emendamenti"

Ripartiti i fondi del 2007: 355 milioni di euro, di cui 234 al volontariato e 120 alla ricerca

Finanziaria, a rischio il 5 per mille

"Affossato da Pdl e Lega"

19 milioni di contribuenti lo avevano devoluto con l'ultima denuncia dei redditi

Finanziaria, a rischio il 5 per mille "Affossato da Pdl e Lega"

ROMA - Per le associazioni di volontariato era una garanzia, per i 19 milioni di contribuenti che nell'ultima denuncia dei redditi avevano scelto di devolverlo una possibilità d'investire sulla ricerca o di sostenere i progetti in cui credevano. Eppure il 5 per mille è stato affossato. ''Colpa di Pdl e Lega nord'', denuncia il senatore del Pd Giuliano Barbolini, capogruppo in commissione Finanze. "E' un paradosso, la misura era stata voluta dallo stesso Tremonti", fa notare Legambiente.

Barbolini spiega: ''Oggi nel corso della votazione della Finanziaria 2010 nelle Commissioni competenti la maggioranza ha votato contro i nostri emendamenti sul cinque per mille. Sia su quello che riprende i contenuti del Ddl che istituisce la misura 'a regime' fermo in Commissione da molti mesi, sia su quello che avrebbe ripristinato la copertura finanziaria per gli anni 2010, 2011 e 2012''.

''La maggioranza ha affossato una misura di grande valore etico, tesa a favorire un tessuto sociale solidale che offre servizi attraverso associazioni di volontariato, no profit, ricerca, ambientaliste. Con evidente difficoltà e imbarazzo - spiega Barbolini -, Pdl e Lega hanno rinviato ogni finanziamento per il 5 per mille a quando il governo disporrà delle risorse necessarie. Non vorrei che questa disponibilità derivasse dallo scudo fiscale. Oggi il mondo dell'associazionismo e del volontariato è stato deluso. Spero che per quando la Finanziaria arriverà in aula il governo e la sua maggioranza abbiano cambiato idea. Il Pd - conclude Barbolini - ripresenterà gli stessi emendamenti a sostegno della misura oggi bocciati dalla maggioranza''.

Legambiente parla di paradosso perché "invece di essere stabilizzato il 5 per mille sparisce, danneggiando pesantemente le associazioni e frustrando i buoni propositi di tutti quei cittadini che avevano visto in questo strumento un mezzo utile per sostenere pezzi importanti del volontariato sociale e della ricerca, perennemente a corto di finanziamenti". Nunzio Cirino Groccia della segreteria nazionale dell'associazione prosegue sottolineando come la misura fosse stata voluta nel 2005 dallo stesso Tremonti e come abbia riscosso un enorme successo tra i contribuenti: "Sono stati 19 milioni i cittadini che, nell'ultima dichiarazione dei redditi hanno scelto di donare il 5 per mille, dando un contributo concreto al mondo dell'associazionismo, del volontariato e della ricerca".

Sbloccati i fondi del 2007. Il ministro dell'Economia Giulia Tremonti ha intanto annunciato oggi lo sblocco dei fondi del 5 per mille 2007, e l'agenzia delle entrate ha completato la ripartizione dei fondi. Si tratta complessivamente di 373,5 milioni, di cui 355,2 milioni sono stati suddivisi tra gli aventi diritto. I restanti 18,3 milioni non sono stati ripartiti perché relativi a scelte espresse in favore di soggetti esclusi dal beneficio (16,5 milioni) e alla quota dello 0,5 per cento del 5 per mille (1,8 milioni) destinato, come previsto dalla finanziaria 2007 ad "altre finalità".

La scelta dei contribuenti è ancora una volta caduta in misura massiccia sul settore del volontariato e riceverà 234,5 milioni di euro, seguito dalla ricerca sanitaria (62,9 milioni) e scientifica (57,8 milioni).

I contribuenti che hanno operato la scelta sono stati 15,6 milioni, ma soltanto 13,5 milioni hanno destinato effettivamente una quota dell'irpef, in quanto 2,1 milioni hanno presentato una dichiarazione con imposta pari a zero, quindi irrilevante ai fini del calcolo del beneficio. Circa metà delle preferenze è andata al volontariato che ha totalizzato 9 milioni di scelte valide. La ricerca sanitaria ha ricevuto 2,5 milioni di preferenze, mentre la ricerca scientifica è stata premiata da 2 milioni di cittadini.

(29 ottobre 2009)

L'UNITA'

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2009-10-2

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-11-02

Finanziaria: presentati 550 emendamenti

di Nicoletta Cottone

2 novembre 2009

L'abc della finanziaria

"Dai nostri archivi"

Il governo accelera il chiarimento sull'Irap

Vantaggi ma non per tutti

Finanziaria, via libera in commissione. Affitti e Irap rinviati all'aula

Finanziaria 2009: circa 600 gli emendamenti presentati in aula al Senato

In Aula 700 emendamenti

 

Sono circa 550 gli emendamenti presentati alla Finanziaria per il 2010, che sarà in Aula al Senato a partire da mercoledì 4 novembre. Sono 170, invece, le proposte di modifica presentate alla legge di bilancio.

La Finanziaria sbarca in aula mercoledì con l'incognita Irap. Il nodo sul taglio dell'imposta per le Pmi verrà, probabilmente sciolto in aula, anche se le difficoltà legate alla copertura dell'emendamento potrebbero far slittare la soluzione nel passaggio della manovra a Montecitorio. La riduzione dell'Irap per le Pmi e l'introduzione della cedolare sugli affitti sono stati bocciati tecnicamente in commissione, vista la richiesta del Governo di attendere ancora per mettere a punto e valutare le necessarie coperture.

Secondo Mario Baldassarri, presidente della commissione Bilancio del Senato, "la proposta del Governo e di Tremonti è il massimo sforzo possibile, ma questo non significa che non faremo una serie di interventi incentrati su impresa e famiglie. Sull'impresa ci siamo concentrati sull'Irap che ha naturalmente un gettito di 38 miliardi di euro, di cui 14 sono della Pubblica amministrazione e, come primo passo verso l'eliminazione, abbiamo progettato di trasformare i fondi perduti in credito di imposta". Questo è il primo passo per la riduzione dell'Irap visto che libererebbe 4 miliardi di euro. "Partiremo – ha dichiarato Baldassarri - dalle imprese al di sotto dei 50 addetti, a cui questa riduzione viene concessa in percentuale della quota tra il totale

dei propri dipendenti e i 50 addetti: una sorta di franchigia". Ma in futuro, se si liberassero nuove risorse, per Baldassarri, "basterebbe innalzare questa franchigia. Altro punto importante è che non viene toccato il gettito delle regioni".

2 novembre 2009

 

 

 

 

L'Abc della Finanziaria 2010

di Claudio Tucci

12 ottobre 2009

E’ una Finanziaria 2010 "light", quella sbarcata il 7 ottobre scorso a Palazzo Madama: soli 3 articoli e tante tabelle. Ci sarà, comunque, tempo per farla diventare più corposa. Anche se, fin da ora, non mancano piccole, grandi notizie. Come, quella, per esempio, della proroga, fino al 2012, delle agevolazioni fiscali previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizioe in favoredi acquirenti o intestatari di immobili facenti parte di fabbricati interamente ristrutturati da imprese di costruzione o da cooperative edilizie. Spetterà, quindi, anche, a tutte le spese di recupero sostenute nel 2012 la detrazione Irpef del 36%, come, pure, nel caso di acquisto di immobili facenti parte di edifici ristrutturati. Qui, tuttavia, i lavori dovranno essere eseguiti entro il 31 dicembre 2012 e l’alienazione (o l’eventuale assegnazione) dell’immobile conclusa entro il 30 giugno 2013.

Altra notizia da evidenziare tra le pieghe della manovra di bilancio 2010 è l’ingresso, a regime, dell’Iva ridotta al 10% sui lavori di recupero del patrimonio edilizio realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata. Deve, però, trattarsi di prestazioni di manutenzione ordinaria, straordinaria, di restauro conservativo o di ristrutturazione edilizia.

Dopo una serie di tira e molla, salgono, invece, a 3,4 miliardi di euro i soldi che il ministro "antifannulloni" Renato Brunetta è riuscito a tirare fuori per i rinnovi contrattuali per i pubblici dipendenti, triennio 2010-2012.

La Finanziaria per il 2010 prevede, anche, la destinazione delle maggiori disponibilità di finanza pubblica che si dovessero realizzate per la riduzione delle tassea famiglie con figli, percettori di reddito medio-basso, lavoratori dipendenti e pensionati. Una misura, presente da anni, nelle manovre di bilancio, che, finora, però, non ha mai alleggerito le imposte degli italiani.

Ecco, comunque, nel dettaglio, voce per voce, tutte le novità contenute nei 3 articoli del ddl Finanziaria per il 2010, ora, all’esame del Senato.

Assegni e pensioni invalidi civili (articolo 2, comma 4). Per il finanziamento dei maggiori oneri per l’erogazione di pensioni, assegni e indennità a invalidi civili, ciechi e sordomuti, valutati, per il 2008, in 204,09 milioni di euro, e, per il 2009, in 200 milioni, si autorizza l’Inps a utilizzare residui di fondi in eccedenza (purché iscritti in bilancio), tra cui, quelli a sostegno di maternità e paternità e per i pensionamenti anticipati.

Conti pubblici (articolo 1, comm1 da 1 a 3). Si fissano i livelli massimi del saldo netto da finanziare per gli anni 2010, 2011, 2012. Il prossimo anno serviranno, in termini di competenza, 63 miliardi di euro, al netto di 4,684 miliardi di euro per regolazioni debitorie. E’ previsto, poi, un indebitamento all’estero per un importo complessivo non superiore a 4 miliardi di euro relativo a interventi non considerati nel bilancio di previsione 2010. E, ancora, tenuto conto di tale indebitamento estero e delle operazioni di rimborso dei prestiti, è ammesso, sempre per il 2010, un livello massimo di ricorso al mercato finanziario pari a 286 miliardi di euro. Per il 2011, invece, il livello massimo del saldo netto da finanziare è determinato in 54,3 miliardi e, per l’anno successivo, in 41,4 miliardi, al netto, per entrambi gli anni, dei 3,52 miliardi per le regolazioni debitorie. Per il 2011, poi, il livello massimo di ricorso al mercato finanziario è indicato in 253 miliardi e, per il 2012, in 250 miliardi. Si chiarisce, poi, che i livelli di ricorso al mercato finanziario si intendono al netto delle operazioni effettuate al fine di rimborsare prima della scadenza o di ristrutturare passività preesistenti con ammortamento a carico dello Stato.

Entrata in vigore (articolo 3, comma 8). La presente manovra sui conti pubblici 2010 entra in vigore il 1° gennaio 2010.

Finanziamento università ed enti di ricerca (articolo 2, comma 6). Stabilita una proroga, per il triennio 2010-2012, delle disposizioni previste nella Finanziaria per il 2007 che stabiliscono la crescita annuale del fabbisogno finanziario di atenei e principali enti di ricerca. Per il 2009, il fabbisogno programmato ammonta a 8,9 miliardi di euro per il settore universitario e 1,4 miliardi per gli enti pubblici di ricerca. Per il triennio 2010-2012, invece, la crescita annua del fabbisogno dei 2 comparti si conferma, quindi, rispettivamente, nell’ordine del 3% per gli atenei e del 4% per gli altri enti di ricerca.

Meno tasse a famiglie e pensionati a basso reddito (articolo 1, comma 4). Si chiarisce espressamente che le maggiori disponibilità di finanza pubblica che si dovessero realizzate nel 2010 rispetto alle previsioni contenute nel Dpef 2010-2013, sono destinate, al fine di fronteggiare la domanda interna, alla riduzione della pressione fiscale nei confronti delle famiglie con figli e dei percettori di reddito medio-basso, con priorità per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Si tratta, va detto, di una sorta di "clausola di salvaguardia", presente, da anni, nella manovra di bilancio, che, finora, però, non ha mai alleggerito le imposte.

Operai agricoli a tempo determinato (articolo 2, comma 5). Viene introdotta una norma salva-conti sullepensioni agricoleche, con una diversa interpretazione, alla luce, anche di diverse pronunce della Corte di Cassazione, avrebbe potuto provocare un buco di circa 3 miliardi di euro nel primo anno di applicazione e di 270 milioni negli anni successivi. Il chiarimento dispone che il termine del 30 ottobre per la rilevazione della media tra le retribuzioni per le diverse qualifiche previste dai contratti di lavoro provinciali ai fini della determinazione della retribuzione media convenzionale da porre a base per il calcolo di pensioni e contribuzione degli operai agricoli a tempo determinato sia il medesimo di quello previsto per gli operai a tempo indeterminato.

Più soldi per pensioni sociali e di invalidità (articolo 2, commi da 1 a 3). Fissati, per il 2010, gli importi che lo Stato è tenuto a trasferire per interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali e al fondo pensioni di invalidità. Andranno all’Enpals e al Fondo pensioni lavoratori dipendenti, delle gestioni dei lavoratori autonomi, della gestione speciali minatori, complessivi, 18,121 miliardi di euro (con un incremento annuo di 303,7 milioni). Saranno dirottati, invece, alle gestioni esercenti attività commerciali e artigiani, totali, 4,477 miliardi di euro (75,05 milioni in più rispetto al 2009). Stabilito, pure, che per quanto riguarda le somme da ripartire tra le gestioni con conferenza dei servizi, tali somme sono da considerare al netto del trasferimento della somma attribuita alla gestione dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri per i trattamento liquidati prima del 1° gennaio1989, pari a 836,97 milioni di euro e delle somme attribuite al fondo minatori ed Enpals, pari, rispettivamente, a 2,72 e 63,06 milioni di euro. Infine, si prevede, nella Tabella A e nella casella del ministero del Welfare, un accostamento di 40 milioni di euro, nel 2012, per pagare indennità di accompagnamento e pensione di inabilità per gli extracomunitari, prima esclusi da questi benefici e su cui era intervenuta, anche con una sentenza di quest’anno, la Consulta per bocciare tali esclusioni.

Rinnovo contratti pubblici (articolo 2, commi da 9 a 13 e comma 16) Per il rinnovo dei contratti pubblici le risorse stanziate ammontano a oltre 3,4 miliardi di euro, distribuite per i prossimi tre anni: 693 milioni per il 2010; 1.087 milioni per il 2011 e 1.680 milioni per il 2012. Si tratta di valori indicati in "misura convenzionale già scontata nei tendenziali di spesa a legislazione vigente". Cioè, potrebbero subire modifiche in base, per esempio, al peggiorarsi della crisi a livello internazionale o all’arrivo di più consistenti dinamiche inflattive. Per i dirigenti del comparto Sicurezza-Difesa, si è tenuto conto di valori incrementali superiori, mentre sono esclusi i magistrati e gli avvocati dello Stato per i quali il diverso funzionamento del meccanismo di adeguamento automatico consente l’inserimento dell’incremento annuale in fase di previsione direttamente nei capitoli di bilancio. Per il 2010 si prevedono, in particolare, 350 milioni per i contratti a carico dello Stato (215 milioni Aran e 135 milioni per il personale statale non contrattualizzato), di cui 79 milioni per i corpi e le forze di polizia. A questi si aggiungono 343 milioni per il settore non statale. Si precisa che gli stanziamenti previsti comprendono, anche, gli oneri riflessi a carico della amministrazioni, quali, per esempio, contributi previdenziali e Irap. Si conferma, poi, che per il settore non statale e per i miglioramenti economici dei professori e ricercatori universitari, gli oneri che derivano dal rinnovo contrattuale 2010-2012 sono a carico dei rispettivi bilanci. Per gli enti del Ssn è previsto, pure, l’obbligo di accantonamento in bilancio (la norma dice "fornendone evidenza") delle somme necessarie per il rinnovo dei contratti e degli accordi collettivi nazionali per il personale dipendente e convenzionato.

Risparmi da reinvestire nel pubblico impiego (articolo 2, commi 14 e 15). Sarà istituito un fondo ad hoc, presso Via XX Settembre, nel quale confluiranno gli eventuali maggiori risparmi derivanti dalle misure di riorganizzazione e razionalizzazione delle spese per il personale, accertati in sede di verifica sui dati di consuntivo al primo semestre 2010. Tale risorse, su proposta della Funzione Pubblica, saranno destinate a sviluppare produttività e merito nella pubblica amministrazione. A eccezione del comparto scuola, per a cui si continua ad applicare la specifica disciplina di settore, introdotta con la manovra estiva 2008, che, come noto, attraverso una complessa opera di riorganizzazione didattica e amministrativa, prevedeva per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa16, non inferiori a 1,65 miliardo di euro per l’anno 2010, a 2,538 miliardi di euro per l’anno 2011 e a 3,188 miliardi di euro a decorrere dall’anno 2012. Una quota parte delle economie di spesa è destinata, nella misura del 30%, a incrementare le risorse contrattuali stanziate per le iniziative dirette alla valorizzazione e allo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola, a decorrere dall’anno 2010, con riferimento ai risparmi conseguiti per ciascun anno scolastico. Ristrutturazioni immobili (articolo 2, commi 7 e 8). Disposta la proroga al 2012 della detrazione Irpef al 36% delle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e in favore di acquirenti o intestatari di immobili facenti parte di fabbricati interamente ristrutturati da imprese di costruzione o da cooperative edilizie.

Si chiarisce che le agevolazioni spettano, anche, per le spese sostenute, nel 2012, per interventi di recupero del patrimonio edilizio e nel caso di acquisto di immobili facenti parte di parte di fabbricati interamente ristrutturati da imprese di costruzione o da cooperative edilizie, sempreché i lavori siano eseguiti entro il 31 dicembre 2012 e che l’alienazione e l’assegnazione dell’immobile avvenga entro il 30 giugno 2013.

La normativa di favore fiscale per il recupero edilizio, prevede, come noto, una detrazione di una quota pari al 36% delle spese di recupero del patrimonio edilizio per un ammontare complessivo delle spese agevolate non superiore a 48mila euro per immobile e la ripartizione in 10 rate annuali di pari importo. I contribuenti di età non inferiore a 80 anni possono optare per una ripartizione in 3 o 5 rate annuali, mentre i contribuenti di età non inferiore a 75 anni possono optare per una ripartizione in 5 rate. Diventa, invece, a regime l’agevolazione (il comma indica "2012 e successivi") che consente l’applicazione dell’aliquota Iva al 10% sui lavori di recupero del patrimonio edilizio realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata. Deve, però, trattarsi di prestazioni di manutenzione ordinaria, straordinaria, di restauro conservativo e di ristrutturazione edilizia per le quali l’applicazione ridotta dell’Iva era finora prevista solo transitoriamente, in considerazione dei termini di durata della relativa autorizzazione rilasciata dall’Ue. A maggio scorso, anche, l’Europa ha cambiato norme ed è, ora, possibile in tutti gli Stati membri introdurre un’aliquota Iva ridotta per le prestazioni nel settore edile.

Tabelle allegate alla manovra di bilancio (articolo 3, commi da 1 a 7). Vengono elencati gli importi stanziati per ciascun intervento previsto dagli articoli precedenti. In particolare, nelle Tabelle A e B sono indicati i fondi occorrenti per le spese correnti e per quelle in conto capitale. Le dotazioni da iscrivere nei singoli stati di previsione del bilancio 2010 del triennio 2010-2012 sono indicate nella tabella C. I soldi per il rifinanziamento di interventi di sostegno dell’economia sono determinati nella tabella D. Le tabelle E ed F, infine, riportano autorizzazioni di spesa per altre misure di carattere più particolare, tecnico-contabile.

12 ottobre 2009

 

 

 

 

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